FINALE CAMPIONATO ITALIANO CIRCUITO DI GIAVENO - Settembre 1926



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 Articolo tratto dal quotidiano La  STAMPA di Torino del Lunedì 27 Settembre 1926 riguardante la Finale del Campionato Italiano Categorie "Gentlemen" svoltasi sul Circuito di Giaveno (Torino) Italia







 Giaveno è una cittadina a 30 chilometri da Torino con 16500 abitanti, è situata in Valsangone ai piedi delle Alpi Cozie a  508 metri di altezza sul livello del mare, e la Domenica del 26 Settembre del 1926 quando ospitò la Finale  del Campionato Italiano "Gentlemen"  contava poco più di 10000 residenti, e quasi sicuramente questa piccola località venne scelta perché il Circuito di Giaveno, come evidenziato anche nel testo dall'Autore dell'Articolo a firma "G. T."  "si è dimostrato un severo collaudo sia per i Piloti che per le Motociclette".       

  

Il Giro completo del Circuito di Giaveno aveva la forma triangolare su un percorso di poco meno di 15 Chilometri, la Partenza avveniva nel centro cittadino alla quota di 508 metri, il primo tratto di quasi 5 chilometri era in leggera discesa e portava al Bivio del Santuario di Trana situato a 403 metri di altezza e in questo punto i Piloti dovevano affrontare una curva quasi ad " U " per percorrere un tratto pianeggiante di 4,5 chilometri lungo il Lago Piccolo di Avigliana per portarsi al punto più basso del percorso dove la strada passa fra i 2 Laghi di Avigliana a 355  metri di altezza, per poi iniziare il terzo e ultimo tratto quasi tutto in salita di 5 chilometri che riportava i Piloti nuovamente nel centro di Giaveno mediante i tratti più impegnativi con pendenze dal 5 % al  6 1/2  %  di dislivello.



I visitatori del Blog che leggeranno tutto l'articolo, avranno la sorpresa di scoprire che la Finale della Categoria riservata alle "Biciclette a Motore Fino a 125 cc."  è stata quella che ha riservato più emozioni ai numerosi spettatori accorsi lungo il Campo di Gara, durante gli 8 Giri del percorso per un Totale di 118 Chilometri percorsi dal Vincitore TRABALDO Mario su Moto PATRIARCA (1) che ha lottato fino agli ultimi metri per aggiudicarsi la vittoria con il Pilota locale GUGLIELMINO Ettore con la Moto GUIZZARDI (2) stabilendo la Media Finale di 68,932 all'ora, media che risulterà essere migliore anche delle Categorie fino a 175 cc. e  delle 250 cc. !  possiamo solo immaginare le "Acrobazie" che i Piloti di queste queste piccole motociclette del peso intorno ai  40 - 45 Chili,  dovessero fare per rimanere in sella nei tratti di leggera discesa dove le velocità quasi sicuramente potevano-dovevano superare i 100 chilometri all'ora per poter realizzare la media oraria finale di poco meno inferiore ai 70 Chilometri orari, considerando il tratto del Circuito con i 5 chilometri finali di salita, con pendenze che variavano dal 5 % al 6-1/2 % che sicuramente risultavano piuttosto impegnative per queste piccole MotoBici di soli 125 cc. di cilindrata !  

 (1)  Gustavo PATRIARCA inizia a costruire Motori Ausiliari per Biciclette nel 1907 nella sua Officina sita in Corso Firenze N° 58 a Torino per poi passare alla fine della prima Guerra Mondiale a produrre Motobici con motori a 4 Tempi che ottengono sin da subito buoni risultati sportivi, vincendo numerose Gare dell'epoca. Dal 1924 entra in Società con Adelmo Guizzardi, ma la collaborazione dura solamente 3 anni e termina già nel 1926 a causa di dissidi fra i due costruttori.  Il Motto della Casa presentava le sue Moto come "Realizzate con l'Accuratezza dell'Opera d'Arte" . Patriarca termina la sua attività nel 1953




(2)  Adelmo GUIZZARDI é un ex Pilota che inizia ad assemblare Motobici nel 1924 a Torino in Via Pragelato N° 3, e nel 1926 entra in Società con Gustavo Patriarca, Società che dura soli 3 anni e già nel 1926 ritorna a costruire Motobici con Motori di 125 cc. e 175 cc. a 4 Tempi con il proprio marchio Guizzardi sul serbatoio.  Per la Pubblicità delle sue Motobici utilizza lo Slogan "La più Perfetta e più Buona 4 Tempi del Mercato", ma pur presentando sul mercato un prodotto di ottima qualità, la Guizzardi nel 1933 deve chiude definitivamente la Produzione dei suoi motocicli.    


Con riferimento a questa specifica Gara della Finale del Campionato Italiano Gentlemen "sul Circuito di GIAVENO" (Torino) e la "Elevata" Velocità della Media Finale ottenuta dalle MotoBici, devono essere presi in considerazione anche i seguenti fattori : l'efficacia dei Freni che era prevalentemente del Tipo "a Pattino su Cerchietto" oppure tramite Ganasce ad espansione all'interno di piccoli Tamburi di 10 centimetri di Diametro, che queste piccole motociclette erano provviste del Molleggio (con una o più Molle) soltanto sulla Forcella Anteriore, che poteva essere del Tipo a "Parallelogramma", "Druid", con "Biellette a Biscottino", "Oscillante-Basculante" o altri modelli, comunque tutte con "escursioni" molto limitate, mentre il Molleggio sulla Ruota Posteriore era Totalmente assente, al massimo si poteva contare con l'aiuto del "Telaio Elastico", mentre il manto Stradale era del tipo "Bianco in Terra Battuta", si aggiunga, come riportato dal Cronista della Stampa che le condizioni atmosferiche di quel giorno erano del tipo prettamente "Inglese" con a tratti una leggera pioggerellina, tutte queste condizioni portano a pensare che questi Piloti fossero veramente dei "Temerari" e allora si può anche capire perchè venivano accolti e considerati come dei veri "Eroi" e osannati dai numerosissimi  spettatori che accorrevano ai bordi dei Circuiti ovunque venissero organizzate le Gare  dell'epoca !   


Leggendo  questo articolo del quotidiano La STAMPA di Torino del 1926, si può notare come la narrazione di un evento e le parole che venivano usate più di 90 anni fa siano cambiate e alcune cadute in disuso, come : "Capitomboli" o come la descrizione narrata dall'Autore, riguardante il Pilota che dopo avere tagliato il traguardo "Investiva una "Vecchia" che riportava la frattura del Malleolo" si ha comunque la percezione che quella giornata sia stata un momento di Sport e di Festa per i numerosi spettatori (tranne che per la "Vecchia....") e leggendolo attentamente dopo tutti questi anni magari con un poco di fantasia, si riesce ad immaginare le scene accadute, quasi come fossero una serie di foto che fermavano i momenti più importanti di quell'Evento !


Va ricordato che a partire dai primi dai primi anni del 1900 in poi, si organizzavano in Europa, USA numerose Manifestazioni Motoristiche, il Italia le più famose erano : la "Coppa Florio" (1907)  , la "Settimana Automobilistica" a Brescia (1905 -1907) , il "Circuito Aereo Internazionale di Brescia-Montichiari" (1909)Il Circuito del Garda e il Circuito di Brescia (1921) la Crociera Aerea Transatlantica Italia-Brasile del 1939,  con il Tenente AGELLO che  nel 1933 a Desenzano alla guida di un Idrovolante Macchi-Castoldi 72 con Motore Fiat conquistava il Primato Mondiale di Velocità alla media di 682 chilometri all'ora (Primato tuttora imbattutola Prima mitica Mille Miglia nel 1927, che con i suoi 1500 chilometri di lunghezza era una della più lunghe e massacranti Gare  dell'Epoca :  Partenza da Brescia, fino a Roma e ritorno a Brescia, con molte ore di guida durante la notte e soste solamente per i rifornimenti, quasi Mille Miglia inglesi appunto ! Erano tempi in cui si esaltava il "Mito della Velocitàle auto e le moto erano considerate la modernità, il futuro, e i Piloti dei veri "Eroi" capaci di imprese leggendarie al costo di perdere la vita con quei potenti mezzi meccanici ancora  privi di sicurezza e con malandati fondi stradali in terra battuta !  Nascevano anche movimenti come il "Futurismo" che dividevano la Società in "Futuristi o Passatisti" e il cui pensiero era portato avanti da  personaggi come Filippo Tommaso Marinetti, Luigi Russolo, Umberto Boccioni e Gino Severini, ma anche da Gabriele D'Annunzio, questo ultimo che con la sua famosa lettera del 1926 indirizzata al Senatore Giovanni Agnelli fondatore della Fiat, recitava : "mio caro Senatore, in questo momento ritorno dal mio campo di Desenzano (Campo di Aviazione) con la sua macchina, che mi sembra risolvere la questione del sesso già dibattuta: "L'Automobile è femminile" , questa ha la grazia, la snellezza, la vivacità d'una seduttrice..... ponendo così fine ad una diatriba che durava già da molto tempo fra gli intellettuali dell'epoca : se l'auto fosse di sesso maschile o femminile !  Non vanno dimenticati anche i Pittori che contribuirono con le loro Opere a esaltare il Mito della Velocità, fra i più noti Carlo Carrà, Pippo Rizzo, Vittorio Corona, Gerardo Dottori, Umberto Boccioni, Aldo Mazza, Fortunato Depero, Raniero Mariani, Tato (Guglielmo Sansoni) Umberto Di Lazzaro,  Mino delle Site, Giulio D'Anna  e Tullio Crali che hanno creato Quadri di singolare bellezza e intenso realismo, capaci di stupire e di trasmettere la sensazione del  movimento e della velocità  a coloro che ancora ai giorni nostri ammirano le loro Opere !



Sopra l'Opera dal Titolo "BUGATTI" del 1928 è di Vittorio CORONA (Tecnica Mista su Tela Cent. 45x62,5)




Sopra "Motociclisti in Gara" Anno 1922 Autore Pippo RIZZO  (Olio su Tela Cent. 62x69)


Sopra, "Formazione Acrobatica" Autore Giulio D'ANNA Anno 1930 (Olio su Tavola Cent110x112,5) 








Sopra, "Motociclista Solido in Velocità"  Olio su Tela del 1923 di  Fortunato Depero







Sopra, all'Epoca la Partenza avveniva a "Spinta" con  Motore "Spento" questa è una Gara Motociclistica sul Circuito di Giaveno (Torino - Italia) in una bella Foto di Andrea  Maritano scattata nei primi anni del 1930 



Sopra, un'altra bella Foto di Andrea Maritano dei primi anni del 1930 che ferma gli attimi che precedono la Partenza di una Gara Motociclistica sul Circuito di Giaveno (Torino - Italia) , notare l'Abbigliamento da Gara dei Piloti e degli spettatori dell'epoca 


Il Pilota al centro della foto è CARRU' Giuseppe ed indossa la maglia con la scritta "LINX" un marchio fondato da Giovanni CERUTTI in Via Massena a Torino (Italia) nel 1929 e con fine produzione nell'anno 1940. La LINX utilizzò all'inizio Motori  inglesi come i Blackburne, Rudge, Phyton e JAP per poi passare sucessivamente a propulsori costruiti dal produttore "Torinese" PIAZZA

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Le tre foto sottostanti non sono inerenti al Circuito di Giaveno (Torino) ma sono scatti del 1918 e 1920 però di particolare interesse perchè trasmettono la grande passione in Italia per le Gare Motociclistiche negli anni subito dopo la fine della Prima Guerra Mondiale, accompagnati  dal desiderio di ritornare ad una "vita normale"  fatta di lavoro e svaghi !





La Foto sopra è datata 11 Novembre 1918 e ritrae il Pilota Malvisi Oreste in sella ad una Harley Davidson nella Prima Edizione della Targa Florio Motociclistica, sul Circuito siciliano delle "Madonie", una Gara massacrante di 3 Giri per un totale di 324 Chilometri, e Malvisi dopo più di sette ore di Gara risulterà Vincitore alla Media oraria superiore ai 46 Chilometri all'ora

I Premi ricevuti per questa sua Vittoria furono: Lire 1500 più una Medaglia in Oro del Valore di 350 Lire, abbastanza consistenti per l'epoca !  

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Sopra, il Pilota siciliano Barraja Ernesto si appresta a "Spingere" la sua Moto  Bianchi  sempre alla Partenza della Gara Targa Florio sul "Circuito delle  Madonie" del 1920, alla fine risulterà 2° Classificato e riceverà un Premio di 1000 Lire !   

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Sopra, il Pilota Mailvisi Oreste si appresta a "Spingere" la sua Harley Davidson alla "Partenza "da Fermo con Motore Spento" della Targa Florio Motociclistica sul "Circuito delle Madonie" nel 1920